Intervista all’attrice, doppiatrice, regista e sceneggiatrice Valentina Carnelutti – VoceSpettacolo.com

Cosa ti ha emozionato di più di questa tua terza volta a Cannes?
La prima volta a Cannes c’era La meglio gioventù, e io non ero potuta andare, la produzione non mi aveva invitata e io non potevo permettermi il viaggio da sola, avevo due bambine piccole… così avevo vissuto l’esperienza da lontano, come una spettatrice e non come un’interprete! La seconda ci sono andata da regista, il mio cortometraggio ReCuiem era allo Short Film Corner. Quando vai a un festival da regista l’esposizione è diversa: ero in jeans, non mi si filava nessuno e Cannes mi è sembrata un grande mercato ricco e faticoso.

Ora con La pazza gioia è stato diverso: sei un invitato ufficiale, accolto, accudito, applaudito. E forse l’emozione più forte è stata quella di vedere il film insieme al pubblico, sentire il respiro della sala, e poco per volta le risate e le lacrime. L’applauso finale, la sorellanza con Valeria e Micaela.
Poi The silence, la gioia di vedere che un film piccolo, realizzato solo grazie all’amore per questo mestiere di tutti quelli che vi hanno partecipato, primo tra tutti il produttore Giovanni Pompili, sia arrivato fin qui!

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