A Perugia per dieci giorni si respira: il documentario sociale! Quanta grazia…

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C’è un festival a Perugia, l’anno scorso era l’anno zero, questo è il primo anno ufficiale, e io sono nella giuria, insieme a Roberto Andò e a Piergiorgio Giacché, un grande onore per me.
Il presidente di PerSo è Stefano Rulli e il direttore artistico Mario Balsamo, due amici, due grandi autori, creatori, sognatori, realizzatori. Hanno realizzato un sogno:
"il PerSo – Perugia Social Film Festival nasce da un progetto della Fondazione “La città del sole” – Onlus, attiva sin dal 1998 nel campo della Salute mentale.
In particolare, attraverso il Progetto PRISMA(Programma di Ricerca-Intervento Salute Mentale e Autonomie), la Fondazione si propone di individuare, rafforzare, costruire una rete di situazioni “normali” di residenzialità, occupazione, tempo libero, vacanza, in cui soggetti con problemi psichici trovino risposte di qualità alle loro esigenze. Ci si chiederà perché una Fondazione che si occupa di Salute mentale senta altresì il bisogno di occuparsi di cinema e di dedicare le sue forze all’ideazione e organizzazione di un Festival cinematografico. Rispondiamo che l’attività culturale è per noi parte decisiva e complementare rispetto a quella legata alla sperimentazione in campo sociale e sanitario. Per favorire una vera integrazione occorre operare non solo sulle condizioni di vita dei soggetti svantaggiati, ma sul contesto in cui essi vivono e sul modo di pensare la diversità da parte dei cosiddetti “normali”. Le diversità non vanno considerate come epifenomeni a sé stanti, scollegati dal contesto, ma come espressioni di un comune disagio esistenziale e sociale che richiede non solo interventi tecnici, ma esperienze sociali che coinvolgano i soggetti più diversi per un obiettivo comune: un mondo più vivibile per tutti."
PerSo-Award
Ho avuto l’opportunità grazie a questo festival di vedere film straordinari. Godere di storie che non immaginavo, approfondire questioni che conoscevo appena, scoprire mondi, metterne in discussione qualcuno. Una scelta vasta, ricca, impreziosita dalla varietà e dall’internazionalità degli autori. Film lunghi, corti, film immaginati ancora da realizzare, proposte... Storie di bambini e di adolescenti, di adulti, persi ritrovati anziani, storie di vecchietti che tornano bambini e di sogni che si infrangono contro i muri del reale. Storie urgenti, pressanti, lievi che tutti dovremmo avere il diritto di frequentare, di trovare nei nostri cinema, nei televisori di chi ancora li guarda. Ecco, voglio ringraziare Stefano e Mario, e Roberto e Piergiorgio. I primi per avermi voluta l’anno scorso come regista con il mio primo film reCuiem, e quest’anno come giurata; i secondi per aver accettato di riunirsi con me per deliberare in maniera anomala poiché non mi è possibile, per ragioni molto private, essere presente di persona. Non è facile scegliere dei vincitori, ché la vittoria oggi è prima di tutto portare a termine un film, un progetto, un documentario degno di tale nome. Dunque il primo premio al coraggio di aver trovato una voce, un soggetto e di averlo seguito e perseguito perché arrivasse fino a qui.
Grazie di cuore, Valentina Carnelutti
 
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Roberto Andò

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Valentina Carnelutti

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Piergiorgio Giacchè

Non c'è due senza tre, spero l'anno venturo di partecipare ancora, magari da spettatrice!
 Dalla riunione di Giuria:
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Piergiorgio Giacché, Roberto Andò, Mario Balsamo, Valentina Carnelutti - Riunione di Giuria

Schermata 2015-09-26 alle 14.41.39

Roberto Andò e Valentina Carnelutti - Riunione di Giuria

Questi i vincitori del Festival :

premio PerSo award al miglior documentario di lungometraggio ex aequo:

Per la sua capacità di accendere uno sguardo penetrante sull’apocalisse della globalizzazione e per l’audacia di un racconto che rimbalza da un luogo all’altro del pianeta, trovando connessioni e risonanze su temi cruciali del nostro tempo.

I want to see the manager di Hannes Lang

premio PerSo award al miglior documentario di lungometraggio ex aequo:

Per il rapporto spregiudicato tra la rappresentazione e la realtà, dove

il compiacimento estetico è al servizio di un inesorabile finale di partita.

No todo es vigilia di Hermes Paralluelo

menzione speciale della giuria al documentario di lungometraggio

Spartacus e Cassandra di Ioanis Noguet

che riesce a dare espressione al tumultuoso groviglio di rapporti e sentimenti all’interno di una famiglia allargata e problematica, in eterna migrazione, attraverso uno sguardo mai ovvio sull’infanzia.

premio Short award al miglior documentario di cortometraggio ex aequo:

Per una precisa idea di regia che riesce a identificarsi con la protagonista bambina, sottomessa dalla madre a un destino di apparente successo.

a La Reina di Manuel Abramovich

premio Short award al miglior documentario di cortometraggio ex aequo:

Per la parodia corrosiva del mito e della moda di un turismo onnivoro, che annulla l’identità e il valore di qualsiasi luogo, rendendolo intercambiabile.

ad Ardeidae di Daniele Tucci, Corrado Chiatti, Chiara Faggionato

Premio PerSo da non perdere “Massimo Betti” al miglior promo di film documentario da realizzare

A Tre stagioni e una vacanza. Storie di un’altra scuola possibile di Claudia Cipriani

perché riesce a incuriosire e a far emergere gli elementi portanti di un futuro film incentrato sulla scuola e la sua difficoltà: sarà la svolta buona?